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Salerno, sequestro ad Amazon Italia per frode. L’azienda Natana doc si difende: «Estranei ai fatti»

Lucrezia Attanasio chiarisce la posizione dell’azienda che guida

«Mai avuto rapporti di lavoro con Amazon Italia Transport srl, per questo la Natana doc Spa non è stata destinataria di alcun atto ufficiale da parte della Procura di Milano», così Lucrezia Attanasio chiarisce la posizione dell’azienda che guida, assieme alla sorella Ivana, la Natana doc, balzata agli onori delle cronache – «erroneamente», precisa Attanasio – in diverse circostanze, per presunti legami con aziende e realtà finite sotto la lente dell’autorità giudiziaria.

«Queste notizie infondate – lamenta l’imprenditrice – non fanno altro che destabilizzare gli umori tra i dipendenti che mi preme rassicurare. I nostrilegali hanno già avuto mandato per tutelare l’immagine della società nelle sedi opportune». Di recente alla Natana doc si era interessata anche laProcura di Modena nell’inchiesta riguardante il caporalato ed in particolare l’associazione criminale denominata Ak47.

«Anche in questo caso – spiega Attanasio – l’azienda non è stata resa destinataria di alcun provvedimento o iscrizione nel registro degli indagati delle persone giuridiche. Innanzi tutto voglio precisare che come azienda richiediamo, semestralmente, l’invio del casellario giudiziale e il permesso di soggiorno per i dipendenti extra Ue. Alcuni soggetti coinvolti nell’inchiesta, presunti affiliati al sodalizio criminale, lavoravano per la Natana nella sede di Modena. Come da Ccnl abbiamo applicato la clausola sociale con l’assunzione massiva dei dipendenti presenti in appalto. Appalto su cui c’era una situazione molto delicata, in ragione di

continui episodi di violenza fisica che avvenivano tra i dipendenti di etniaPakistana. Episodi denunciati alla Procura della Repubblica di Modena.Siamo stati in Prefettura, abbiamo anche disdettato il contratto, prima nel2022 e poi nel 2023. In ogni caso gli indagati chiariranno quanto prima laloro posizione».

Il nodo

Altra annosa questione risale al 2019 quando alla società venne negato il rinnovo dell’iscrizione nella white list antimafia che, ancora oggi, mancherebbe. «Accadde – spiega Attanasio – a seguito delle indagini che videro coinvolto mio padre, Giovanni Attanasio, accusato di essere partecipe di una associazione di stampo mafioso. Tuttavia – precisa – a seguito delle assoluzioni con formula piena da queste accuse infamanti ed infondate, abbiamo fatto nuovamente richiesta di iscrizione, siamo in attesa di riscontro. La società ha tutte le carte in regola per poter concorrere ai servizi di fornitura appaltati da realtà come Sda, siamo tra le prime società di logistica in Italia con oltre 2mila dipendenti e un parco mezzi molto efficiente».

Alla guida dell’azienda oggi ci sono Lucrezia e Ivana Attanasio, desiderose di rendere la società «sempre più solida ed affidabile».«Abbiamo in cantiere idee innovative – conclude l’imprenditrice – stiamo puntando al rinnovo dell’intera flotta in ottica green. Non solo stiamo cercando di potenziare l’efficientamento energetico ma è nostro preciso impegno aderire al rinnovamento costante relativa alla formazione del personale in aderenza anche alle nuove normative Ue in materia di infortunistica a tutela delle maestranze».

Fonte: ilmattino.it